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Francesco Caracciolo.
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"Qualche cardinale spiega nel 2009 che, per essere accoglienti e solidali, gli italiani e gli occidentali, gli abitanti dei paesi ricchi, devono essere sobri, si devono contenere e si devono astenere dall’eccessivo consumo.
È questa una ricetta semplice e potrebbe riuscire efficace. Ma è possibile eseguirla nell’odierno stato di cose? Siamo sicuri che la sobrietà, il contenimento e l’astensione dagli eccessi, possano promuovere la solidarietà? E la solidarietà verso chi? Verso milioni di persone che affluiscono da ogni dove e sovraccaricano angusti territori già sovrappopolati e che pertanto, in pochi decenni, possono annientare non solo la ricchezza, ma anche l’auspicata sobrietà, e trasformarle in povertà? Predicare la sobrietà, la rinuncia agli eccessi, all’eccessivo consumo, a qualcosa cui milioni di persone, circa un miliardo in Occidente, si sono da tempo abituati, non equivale ad auspicare che, restando così le cose, tanti milioni di persone facciano un grande sacrificio, una rinuncia impossibile, come il passaggio di un cammello per la cruna di un ago? E poi quegli eccessi, quell’eccessivo consumo, non sono il prodotto di bisogni artificiosamente creati dalle esigenze della crescita economica, che è sostenuta anche da milioni di immigrati che la Chiesa raccomanda di accogliere con la massima solidarietà?"
Da FRANCESCO CARACCIOLO, Mali Estremi,
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